25 giugno 2009

Arrivederci M.J.































Washington - Il mistero continua ad avvolgere la morte del re del pop. E continuano a sussegurisi le indiscrezioni sul suo stato di salute e sulle possibili cause del decesso. Ieri, la dichiarzione della balia dei figli di Jacko, che ha raccontato di aver sottoposto il cantante a svariate lavande gastriche. Oggi la notizia che nello stomaco di Michael Jackson non è stata trovata alcuna traccia di cibo.

Niente cibo, solo pillole Jackson aveva ingerito solo una grande quantità di pillole che saranno sottoposte agli esami tossicologici. Sono le prime indiscrezioni, anticipate dal "Sun", sui risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del cantante. Jacko era ridotto a uno scheletro, con fianchi, cosce e spalle martoriati dalle ferite degli aghi causate dagli analgesici che si iniettava per tre volte al giorno. Sul corpo ci sono anche le cicatrici delle 13 operazioni di chirurgia estetica a cui il cantante si è sottoposto negli ultimi anni.

Calvizie e lividi Quasi Jackson aveva perso quasi tutti i capelli e al momento della morte indossava una parrucca. La parte di cuoio capelluto sopra il suo orecchio sinistro era completamente calva, in seguito ad un incidente avvenuto durante la registrazione di uno spot per la Pepsi, quando i capelli del cantante presero fuoco. Nel tentativo di salvargli la vita, praticando un massaggio cardiaco, i soccorritori gli hanno rotto alcune costole, ma sono stati riscontrati anche lividi sulle ginocchia e sulle spalle, al momento inspiegabili. Ulteriori lesioni sono state riscontrate a causa dei tubi inseriti nel tentativo di rianimarlo.

Tracce di iniezioni di adrenalina Vicino al suo cuore sono stati ritrovati anche quattro fori di aghi abbastanza spessi, probabilmente utilizzati per iniettargli l’adrenalina necessaria a far ripartire il battito. Sabato scorso in una località segreta è stata eseguita una seconda autopsia, chiesta dalla famiglia Jackson.

Il suo cuore batteva ancora Il cuore di Michael Jackson batteva ancora quando il dottor Conrad Murray ha rercato di rianimarlo in attesa dei soccorsi. Sono queste le prime indiscrezioni che trapelano dal lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto il medico personale del cantante durante il weekend. Murray, che probabilmente è stato l’ultima persona a vedere vivo Michael Jackson, ha dichiarato agli investigatori di aver trovato il cantante a letto, privo di sensi. Il respiro era assente, ma il cuore di Jackson ha avuto una piccola pulsazione quando il medico ha tentato di rianimarlo prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Il medico L’avvocato del medico, Edward Chernoff, ha smentito le voci sulle iniezioni di potenti antidolorifici che Murray prescriveva a Jackson. Gli investigatori hanno sequestrato l’auto del medico, parcheggiata sotto la casa affittata dal cantante, perchè potrebbe contenere alcune prove relative alla sua morte, tra cui le prescrizioni dei farmaci che assumeva in grandi quantità. Per ora, la polizia non ha rilasciato dichiarazioni sulle indagini.

17 marzo 2009

L'origine dei Cognomi

BERTOLDI
Bertoldi è diffuso in tutto il centro nord ed è probabilmente originario del Veneto occidentale e del Trentino, Bertoldo sembra avere un ceppo nel cuneese, uno nel nord milanese ed uno nel Veneto e Lombardia orientale, derivano dal nome medioevale di origini longobarde Bertholdus di cui ad esempio si hanno tracce nel 1100 nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale, dove si legge: "...predictus Otto dedit vuadiam in manu suprascripti Anselmi et ad partem suprascriptorum germanorum suorum tamquam ad suam, ita ut postquam Bertoldus et Incaldia, germani infantuli, nepotes ipsius Ottonis et fillii quondam Arderici,..." e nel 1200 a Cividale (UD) come prototipo di cognominizzazione: "...D. Bertoldus Dei gratia S. Sedis Aquilegensis Patriarcha investivit Magistrum Valterium scutarium eiusque liberos et heredeset omnes ex eo descendentes in perpetuum de quadam domo sita in curia Patriarchali ante solarium civitatense...".

PASSAMONTI

Passamonte ha un ceppo romano ed uno siciliano, Passamonti ha un ceppo in provincia di Sondrio, uno romano ed uno tra le province di Ascoli Piceno e di Teramo,
Passamonti sembrerebbe un cognome tipico dell'Italia centrale, più precisamente della fascia costiera adriatica marchigiana e abruzzese e del Lazio. Non mancano altri ceppi in Umbria e in Lombardia. Passamonti sembra derivare dall'espressione passa i monti, attribuita in passato a quei pastori che erano soliti dedicarsi alla transumanza del bestiame trascorrendo i mesi caldi in zone alte e i periodi freddi nelle pianure sottostanti, percorrendo i cosiddetti tratturi, viottoli millenari. Osservando la distribuzione del cognome in Italia centrale sui due versanti tirrenico e adriatico, e considerando il fatto che nella zona appenninica interna esso è assente, si può ipotizzare che il cognome sia stato attribuito in passato a coloro che si erano trasferiti dalle zone impervie interne a quelle costiere del Tirrenico e dell'Adriatico (la provenienza da zone montuose avrebbe in tal senso originato il soprannome, poi cognominizzato, passa monti), oppure da una zona costiera all'altra. Una famiglia Passamonti fu illustre nei secoli scorsi: elevatasi al rango aristocratico, si trasferì verso gli inizi del settecento dalle Marche alla provincia di Roma, dove si trovò ad amministrare i doviziosi beni dell'Abbazia di San Nilo. Proprio a Giovanni Passamonti (1798-1866), componente di tale nobile Casato imparentato con gli Orsini e i Colonna, si deve l'istituzione del Comune di Grottaferrata il 3 giugno 1848, per concessione di Papa Pio IX; in tale occasione il Passamonti fu nominato Priore dalla nuova comunità costituita.


MARTINELLI

Diffuso in tutta l'Italia peninsulare, fatta eccezione per la Calabria, dovrebbe derivare dal cognomen latino Martinus.
A Livorno esiste anche una variante ebraica, Beer Martinelli.


CRESCINI
Cresci, non molto comune, sembra avere un ceppo in Toscana, nel fiorentino e nel massese ed uno in Basilicata, Crescini sembra tipico del bresciano, con un ceppo anche nel parmense, Crescio, molto raro, ha un ceppo tra alessandrino e genovese ed uno, probabilmente secondario, nel sassarese, Crescitelli, molto raro, è specifico di Altavilla Irpina (AV), dovrebbero derivare dal nome medioevale Crescius di cui si hanno tracce ad esempio a Firenze nel V° secolo con un vescovo con questo nome; si ricorda il beato Crescio, terziario francescano, nato a Foligno nel 1243, o anche nel 1500 in una lettera leggiamo: "Nicolaus Crescius Florentinus monachus cisterciensis Antonio Lanfredino Florentino civi illustri salutem. Multa quidem sunt, Antoni Lanfredine, et in philosophia et in theologia, cum obscure dicta, tum ad cognoscendum difficilia....". Esempio di questa cognominizzazione lo si ha a San MIniato (FI) nel 1480 con il vicario Andrea Cresci di Crescio.
Crescini è cCognome veneto; per Olivieri 134 potrebbe derivare da Criscino, nome di Santo (sec. III).


CORAZZINA
Corazza è diffuso in tutto il nord ed in provincia di Roma, è particolarmente presente nel veneto ed in provincia di Bologna e Ferrara, Corazzi è invece tipico della fascia centrale che comprende il riminese, il pesarese, il fiorentino, l'aretinoed il perugino con un ceppo anche a Roma, Corazze è unico mentre Corazzo lo è quasi, Corazzini è presente in maniera sporadica nell'Italia centrosettentrionale, con piccoli ceppi a Massa, a Roma e nel pescarese a Pescara e Popoli, dovrebbero derivare dal nome medioevale Coraza di cui abbiamo un esempio in Coraza canonarius in palatio Pupii, citato in un testo dell'epoca, o anche con Coraza Ubaldini che nel 1302 venne esiliato, assieme al poeta Dante Alighieri, da Firenze, come si può leggere nella Cronica di Dino Compagni: "...Del mese d'aprile 1302, avendo fatti richiedere molti cittadini ghibellini, e guelfi di Parte bianca, condannò gli Uberti, la famiglia degli Scolari, de' Lamberti, delli Abati, Soldanieri, Rinaldeschi, Migliorelli, Tebaldini: e sbandì e confinò tutta la famiglia de' Cerchi; messer Baldo, messer Biligiardo, Baldo di messer Talano e Baschiera Tosinghi; messer Goccia e 'l figliuolo, Corso di messer Forese, e Baldinaccio Adimari; messer Vanni de' Mozi, messer Manetto e Vieri Scali, Naldo Gherardini, i Conti da Gangalandi, messer Neri da Gaville, messer Lapo Salterelli, messer Donato di messer Alberto Ristori, Orlanduccio Orlandi, Dante Allighieri che era anbasciadore a Roma, i figliuoli di Lapo Arrighi, i Ruffoli, gli Angelotti, gli Ammuniti, Lapo del Biondo e' figliuoli, Giovangiacotto Malispini, i Tedaldi, il Coraza Ubaldini, ser Petracca di ser Parenzo dall'Ancisa, notaio alle Rinformagioni; Masino Cavalcanti e alcuno suo consorto; messer Betto Gherardini, Donato e Teghia Finiguerri, Nuccio Galigai e Tignoso de' Macci; e molti altri: che furno più di uomini DC, i quali andorono stentando per lo mondo, chi qua e chi là....", ma possono anche essere stati originati, direttamente o tramite ipocoristici da soprannomi legati al vocabolo corazza, derivanti dal fatto che il capostipite avesse militato nell'esercito, o da episodi che facessero riferimento ad una particolare resistenza fisica o morale dello stesso. Troviamo tracce di queste cognominizzazioni a Bologna agli inizi del 1700 con Ercole Corazzi letterato e scienziato, o anche a Cortona (AR) con Galeotto Corazzi.

DANIELI
Daniel sembra trevigiano, Daniele è diffuso in tutta Italia, a Napoli in particolare, Danieli ha un importante nucleo veneto con un ceppo nel Lazio ed uno nel Salento, Danielli ha un ceppo tra alessandrino e genovese, uno tra milanese e lecchese, uno nel bolognese ed uno nel ternano, derivano dal nome Daniele tipico della tradizione protocristian, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1200 in Istria con il mercadante fiorentino Manuccio Danieli.
Il nome di questa famiglia è diffuso in circa 822 comuni d\'Italia, massima concentrazione in Piemonte, Veneto e Campania con lieve presenza nelle Puglie, specialmente nel Salento. In quest'ultimo ha goduto nobiltà in Gagliano del Capo (LE) dove la famiglia vive tutt'ora. Celebri membri sono un Alessandro Daniele che prese parte ai movimenti successivi alla rivoluzione Napoletana e iscritto nel Notamento de' Rubricati di Terra d'Otranto; e i coniugi Enrico Daniele ed Erminia Romasi dei Baroni di Montesardo per la costruzione dell'Ospedale di Gagliano del Capo. Il Palizzolo Gravina la fa derivare dalla città di Noto e feudataria di Canicattì.


AVANZI
Avanzi ha un ceppo nel torinese ed uno nella zona che dal bresciano arriva al rovigoto e al ferrarese, Avanzini dovrebbe avere due ceppi, nel parmense e nella zona che comprende bresciano, mantovano e veronese, Avanzino, decisamente più raro è tipico genovese, Avanzo ha un ceppo nel rovigoto ed uno nel napoletano, D'Avanzo ha un nucleo nell'areale che comprende napoletano ed avellinese ed un ceppo nel barese, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Avantius o Avancius di cui abbiamo un esempio a Mori (TN) con Avancius de Sano, in altri casi possono derivare anche da Avanzino ottenuto dall'aferesi del nome medioevale beneaugurale Diotavanzi (Dio ti faccia crescere bene). Tracce di questa cognominizzazione la troviamo a Como nel 1400 con il notaio Giorgio Avanzini e a cavallo tra 1400 e 1500 con il poeta Hieronymus Avantius Veronensis.

MARCHESINI
Marchese è panitaliano, ma con un fortissimo nucleo in Sicilia, Marchesi è tipico dell'area lombardo emiliana, Marchesin è tipicamente veneto, del trevisano, veneziano, pordenonese, padovano e rovigoto, Marchesini è tipico dell'Italia settentrionale, con ceppi anche nelle Marche e nel Lazio, Marchesino è rarissimo e sembrerebbe dovuto ad un errore di trascrizione di Marchesini, Marchesoni è trentino, Marchesotti è specifico dell'alessandrino, Marchisotti, sicuramente piemontese, è tipico della fascia verticale che dal verbanese, attraverso il novarese e l'alessandrino arriva al genovese. Tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite ipocoristici più o meno dialettali, o dal nome medioevale Marchese di cui abbiamo un esempio in un Libellum dell'anno 1147 a Milano: "Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi millesimo centesimo quadragesimo septimo, mese iulii, indictione decima. Placuit atque convenit inter Marchesem et Azettum, infantuli, germanos et filios quondam item Azobelli, qui dictus fuit Bullio, de civitate Mediolani, ipsi qui supra Azetti infantuli consentiente suprascripto Marchese, fratre et tutore suo, seu et per datam licentiam et publicam auctoritatem Amizoni...", o da soprannomi originati dall'aver, il capostipite, un qualche rapporto con una famiglia nobiliare, in qualità di servitori o mezzadri; potrebbe anche in qualche caso essere riferito al portamento o a caratteristiche di somiglianza o atteggiamenti da marchese.
Marchesin è un cognome veneto, in certi casi è possibile che questo cognome derivi da Marchese, ma non credo che sia il caso più comune, come si può constatare con i Marchesin di San Nazario, provincia di Vicenza. Nel Veneto non c'era tanti Marchesi, invece Marco era un nome dei più correnti con San Marco come patrono di Venezia. Questa famiglia nasce con Marco figlio di Antonio Belenzon, di San Nazario, sposato circa nel 1442, con Viridi fu Pessati, di Solagna. Due figli nasceranno : Bartolomeo e Giovanni che saranno conosciuti come Marchesin. Solo la discendenza di Giovanni rimarrà con il cognome Marchesin, invece quella di Bortolo diverrà Mocellin. Giovanni Marchesin e suo fratello Bortolo muoiono, con altri valligiani, nei primi giorni del giugno 1509 a Torre di Solagna, quando la popolazione del Canale di Brenta opporrà una strenua resistenza contro i tedeschi della Lega di Cambrai. In questo caso vediamo quindi che Marchesin è un diminutivo di Marco, "piccolo Marco". In diversi atti notarili del 1400 Marco è quasi sempre chiamato Marchesinus/Marchesini o Marchesin e qualche volte Marcus o Marco.


GHIRARDI
Gherardi è tipico della zona che comprende Emilia e Toscana, con un possibile ceppo nella bergamasca, Gherardini è specifico della zona tra modenese, bolognese, fiorentino, pistoiese e pisano, Gherardo, molto raro sembrerebbe padovano, Ghirardi è molto diffuso in tutto il nord d'Italia, in particolare in Lombardia, nel torinese e nel parmense, Ghirardini ha un ceppo tra bresciano e trentino, uno nel rovigoto, uno tra parmense, reggiano, modenese, bolognese e ravennate, Ghirardo ha un ceppo nella zona che comprende il torinese, il cuneese, l'imperiese ed il savonese, ed uno tra padovano e trevisano, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale di origine longobarda Gerhard latinizzato in Garardus, o Ghirardus, tracce di questi nomi si trovano ad esempio nel 1174 a Brescia in una Carta permutationis: "...et ipse Rusticus fuit professus lege vivere Romana, ut in Dei nomine debeat dare, sicut a presenti die dederunt vicissim sibi unus alteri, permutationis nomine; in primis dedit suprascriptus prepositus suprascripto Rustico, in causa permutationis, .VI. pecie de terra que iacet in loco Navis, iuris sui; prima iacet a Pir longo; coheret: a mane filii Ribaldi Dapiibus, a meridie Ghirardus, a sera via, a monte Otto de Maine; .II. iacet ibi: a mane Otto de Maine, a meridie Ghirardus, a sera similiter, a monte Iohannes Armezonus; .III. in loco Dernachi: ...", o anche nel 1100 a Caserta dove nel Catalogus Baronum, si legge: "...Johannes Garardus Camerarius sicut dixit Nicolaus Frascanellus tenet de raiano feudum ij militum,...", e nel 1300 nella Historia Langobardorum Beneventanorum, si legge: "...conduxerunt Lambertum ducem Spolitensium, et Garardum comitem,...".

PASTORELLI
Pastor ha ceppi nell'imperiese, a Pigna, Ventimiglia, San Remo e Bordighera ed un ceppo a Trieste ed a Meduno (PN), Pastora è praticamente unico, Pastore è molto diffuso sia al sud che al nord, Pastorella parrebbe siciliano, con un ceppo nel palermitano ed uno nel siracusano, Pastorelli sembra tipico del centro nord, ma con un possibile ceppo nel Salento, Pastorello ha un grosso nucleo veneto, un ceppo nell'alessandrino ed uno siciliano tra nisseno e palermitano, Pastoressa, decisamente pugliese, ha un ceppo a Bitonto e Bari, Pastori ha un grosso ceppo lombardo, soprattutto nel milanese, uno nel parmense ed uno nella fascia che comprende l'anconetano, l'Umbria ed il Lazio centrosettentrionale, Pastorin, assolutamente rarissimo è del veneziano, Pastorina è unico, Pastorini ha ceppi tra genovese ed alessandrino, tra fiorentino ed aretino ed a Roma, Pastorino, decisamente ligure, diffuso in tutta la regione anche se in modo più massiccio nel genovese, ha un ceppo anche nell'alessandrino ed uno nel salernitano ad Olevano sul Tusciano e Battipaglia, Pastoris, molto molto raro, parrebbe del vercellese, derivano tutti da soprannomi legati al mestiere di pastore.
Sull'origine di questi cognomi confluiscono perlomeno due ipotesi, che, sommate l'una all'altra, ne giustificano la vasta diffusione nell'intero paese. Da una parte, infatti, è molto probabile una relazione diretta col mestiere di pastore o allevatore di greggi, dato il tipo di economia tipica dell'epoca pre-moderna, fortemente improntata sull'agricoltura e la pastorizia. D'altra parte, però, va detto che in molti casi questi cognomi derivano dal nome medievale Pastore, che qui allude più probabilmente alla figura di Gesù Cristo, il Buon Pastore per eccellenza (nella Bibbia, è Gesù stesso che dice Io sono il Buon Pastore, conosco le Mie pecore e le Mie pecore conoscono Me (vedi anche Buonpastore), per estensione, inoltre, questo significato viene ripreso anche nel linguaggio ecclesiastico, in cui il termine pastore è usato appunto nel senso di prete, guida spirituale. Dal punto di vista storico, tracce di questo nome si trovano a Milano nel 1161, quando in un atto di compravendita viene citato un certo Pastore detto Crivello; qualche secolo dopo, inoltre, ritroviamo questo nome con lo stuccatore, orafo e mastro vetraio Pastorino da Siena (1508 ca. - 1592). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi o nomi di mestiere ad essi attribuiti.


NON REPERITI:
DEGLI ANTONI (DI CHIARE ORIGINI EBREE), ZORZI (TRATTASI DI RISTRETTO CEPPO DI POPOLAZIONE VENETA DISLOCATASI LUNGO LE SPONDE DEL LAGO DI GARDA), DELIBORI (COGNOME ORIGINARIO DI UN'ANTICA FAMIGLIA NOBILE VERONESE DEDITA ALLA SALTUARIA PRODUZIONE DI ACETO DI VINO).
L'AGGIORNAMENTO è IN CONTINUO SVILUPPO PERTANTO APPENA POSSIBILE SARANNO INSERITI
ANCHE I SUDDETTI.

10 marzo 2009

Who watch the Watchmen?


























Watchmen.....Non capisco ancora se essere contento dell'uscita del film o triste per il fatto che la più grande graphic novel di sempre sia stata finalmente trasposta in pellicola. Felice sicuramente perchè posso dire di aver visto un capolavoro e non esagero nel dirlo, lo si capirà nel tempo, lo si deve guardare e riguardare ma soprattutto per capirlo a pieno si deve aver letto l'opera cartacea di Alan Moore e i disegni di Dave Gibbons. Che diventerà un Cult tra i Movie-Comics l'ho colto quasi immediatamente durante i titoli di testa, semplicemente da brivido, una carrellata di immagini (semifisse o in semimovimento come preferite, praticamente delle fotografie scattate al momento) d'archivio degli eroi in maschera sulle splendide note di The Times They Are A-Changin' di Bob Dylan...da pelle d'oca. La tristezza nasce dal fatto che Watchmen inizia e finisce non ci saranno continuazioni belle o brutte che siano e questo secondo non potrà far altro che valorizzare questo fantastico movie. Chi aveva dei dubbi su Snyder dopo aver diretto 300 deve ricredersi perchè il regista ha avuto un difficilissimo compito da portare a termine, non poteva permettersi di sbagliare, doveva trasportare la graphic novel per antonomasia sul grande schermo e non poteva rovinare tutto con un flop e ancora di più non potrà certo rimediare con futuro sequel e/o prequel che sia, Watchmen è uno ed uno solo, se sbagli sei finito, il popolo della nona arte non potrebbe accettare un tale fallimento, così non è stato Snyder ha colto in pieno le atmosfere del fumetto. Trama essenziale, la forza del film di Snyder sono l'ambientazione, la storia e gli attori (azzeccatissimi); ho letto molte recensioni di super "professoroni" di cinema che criticano la scelta di attori "poco" conosciuti i quali non hanno imposto il loro carattere al film, trovo queste affermazioni, fondamentalmente ignoranti, negative e gratuite solo dette come pretesto per aerare il cavo orale o la remota possibilità di scrostare una penna resa arida dalla sterile creatività di chi a malapena la sostiene tra le dita, prima si legge la graphic novel poi si guarda il film allora potranno dire che non gli piace, ma non possono certo dire che gli attori e le cupe atmosfere del film non rispecchiano il capolavoro assoluto del duo Moore/Gibbons (su tutti Jackie Earle Haley nei panni di Rorschach e Jeffrey Dean Morgan in quelli del comico). Da sottolineare la splendida colonna sonora, da Bob Dylan a Wagner, da Jimi Hendrix a Nat King Cole, Simon & Garfunkel, Janis Joplin, Billie Holiday, Leonard Cohen e altri bellissimi brani. Finito il film ti viene veramente voglia di prendere (o riprendere) in mano quel grosso e vistoso volume giallo che sin dalla prima pagina ti trasmette la smania del primo fumetto e ti attrae nella lettura, uno dopo l'altro, di quei concentrati, nevrotici, complicati ma sempre straordinari balloon.
Steno 10.03.2009

24 febbraio 2009

Oasis Live in Bolzano





























Fuckin'In The Bushes
Rock N Roll Star
Lyla
The Shock Of The Lightning
Cigarettes And Alcohol
Meaning Of Soul
To Be Where There's Life
Waiting For The Rapture
The Masterplan
Songbird
Slide Away
Morning Glory
Ain't Got Nothing
The Importance Of Being Idle
I'm Outta Time
Wonderwall
Supersonic
Don't Look Back In Anger
Falling Down
Champagne Supernova
I Am The Walrus

23 febbraio 2009

Oscar a Ledger


















da Agi.it

Los Angeles, 23 fe. - Era accaduto solo un'altra volta che un attore vincesse un Oscar postumo, ma l'Academy ha deciso di premiare Heath Ledger, ucciso da un'overdose accidentale di farmaci quasi un anno fa, per la sua interpretazione nel 'Cavaliere Oscuro'. All'attore australiano e al suo 'Joker' e' cosi' andata la statuetta per il miglior attore non protagonista: un riconoscimento sccolto con un lungo applauso al quale si sono uniti anche gli altri candidati nella stessa categoria: Josh Brolin per 'Milk'; Robert Downey Jr. per 'Tropic Thunder'; Philip Seymour Hoffman per 'Il dubbio' e Michael Shannon per 'Revolutionary Road'. Prima di Ledger, ventitre' anni fa, era stato Peter Finch a vincere l'Oscar postumo come attore protagonista in 'Quinto Potere'. Due mesi prima della cerimonia degli Academy Awards era stato stroncato da un infarto. Quello a Ledger e' un riconoscimneto inconsueto anche perche' e' raro che al Kodak Theatre vengano premiati interpreti di film d'azione "Questo premio e' la certificazione della determinazione di Heath ad essere accettato da tutti voi, che siete in questa sala questa sera" ha detto Kim, il padre dell'attore, che ha ricevuto la statuetta insieme con la madre Sally Bell e la sorella Kate, "siamo stati sopraffatti dall'onore e dal rispetto che gli sono stati tributati". Il ventottenne attore assurto al fama grazie al ruolo del cowboy gay in 'Brokeback Mountain' per il quale era stato gia' candidato all'Oscar, fu trovato morto nel suo appartamneto di New York nel febbraio del 2008, cinque mesi prima dell'uscita del 'Cavaliere Oscuro' che al botteghino ha incassato un miliardo di dollari. Il ruolo di Joker gli ha fruttato moltissimi premi, tutti postumi: Golden Globe, Bafta, Screen Actors Guild.

22 novembre 2008

Buon Compleanno SUPERBIONDA

















Quest'oggi la dott.ssa Passamonti gira la boa del quarto di secolo arrivando alla veneranda età di 26 anni, nonostante i numerosi impegni di lavoro riesce far conciliare la professione alla sua passione di detective "catturando" l'ennesima lestofante intenta a far sparire una felpa dal negozio, finendo così sull'arena di venerdì. Camilleri sta già pensando di scrivere una nuova serie non più ambientata in Nord-Africa.

Tanti auguri di Buon Compleanno Dott.ssaCinzia "Sherlock" Passamonti.

28 luglio 2008

Cinzia Passamonti è Dottoressa !!!!!!


















Venerdì 25 luglio 2008 presso la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università degli Studi di Verona la laureanda Cinzia Passamonti si è brillantemente laureata nel corso di Scienze delle Attività Motorie e Sportive ed il Preside Prof. Guido Francesco Fumagalli nelle veci del Magnifico Rettore l'ha proclamata con il perfetto Voto di 100/110, partendo da 92 punti si è accapparata così tutti gli 8 punti, bottino massimo della commissione, conseguendo la votazione più alta della sessione. Chiari momenti di agitazione prima dell'esposizione della tesi ma appena entrata in aula magna per la discussione Cinzia ha dato il meglio di sè. Nonostante la sera prima ci siamo visti costretti a fare le ore piccole per preparare al meglio il discorso Cinzia parte subito con un ritmo incessante il quale non lascia spazio alla minima interruzione o momento d'ansia dovuto al pathos della situazione. A circa metà discussione breve escursus sul desktop del pc dovuto ad una improvvisa decisione di chiudere powerpoint per dare un po' di brio ad una discussione che a lei ormai non dava più emozioni, risposte decisive alle sole due domande dei docenti e uscita nella standing ovation dei presenti.


Dopo una pausa prolungata dal fatto che la prof. Cesari invece di restare all'interno con i colleghi per decidere i voti ha deciso tranquillamente di uscirsene a fumare una sigaretta con la cugina, siamo rientrati per la proclamazione e dopo qualche 96, un 98 e altri voti che non ricordo (pertanto non una meraviglia) il Preside chiama Cinzia e dopo aver sottolineato le "rotture" in maniera simpatica ci annunciava il perfetto punteggio degno del miglior giro della ruota di Ok il Prezzo è Giusto.......100, quale voto potrebbe essere migliore, 100 i gradi a cui bolle l'acqua, 100 il numero atomico del Fermio, 100 il numero di anni in un secolo, 100 un numero ottadecagonale, 100 un numero noncototiente, 100 un numero di Harshad, 100 10 volte il numero di Steno....mi fermo per i più ignoranti ma potrei proseguire per ore e ore.


In seguito alla proclamazione si è verificata purtroppo una diaspora di alcuni parenti ed amici non offrendo così il giusto peso alla celebre lettura del Papiro, lettura che è stata allietata sia dai bellissimi indumenti della Dottoressa e dall'impasto steso sul suo caldo corpo a base di uova, polpa di pomodoro, olio, aceto e farina....


Le Pagelle:


Cinzia 10 anzi 100


Consegue la tanto attesa quanto meritata Laurea superando con notevole brillantezza la discussione e sfoggiando tutta la sua capacità, la preparazione ed un lessico degno di nota, il lungo lavoro della tesi viene ripagato ampiamente dal risultato ottenuto, DETERMINATA.
La sera poi è seguita la spettacolare festa presso il Bar del Lallo con la cospicua presenza di amici/he e conoscenti vari e qualche solito parassita che è venuto ad ingozzarsi come un bovino bulimico.


Un complimento straordinario alla mia Super Dottoressa che finalmente ha ottenuto ciò che si meritava dopo un lungo periodo di sacrifici e difficoltà (non avevo dubbi).

Un ringraziamento particolare a Jas, Katia e Mimo e a tutti i partecipanti che non sto ad elencare se no vegni nott...


E ora tutti insieme, Pappaparapaparappaparaaaa pappaparapaparapapparappa paraparaparaparaparaparappaparappapappara pappapappapapapa pappapapapapapa....gioca con noi la sig.na Passamonti Cinzia......100 100 100 100 100 1000
Complimenti ancora Cinzia, 100, 100, 100, 100, 100


Dottoore Dottooore Dottoore dal Buso del Cul Vaffancul Vaffancuuuuul !!!!!!!!


Scusate gli eventuali errori di battitura e/o grammaticali ma sono pur sempre un misero diplomato...